BMW X6

Prova su strada

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  1. Magicoo85
     
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    La BMW X6 verrà comprata da quelle persone irritanti che hanno acquistato immediatamente l’iPod o il Nintendo Wii, semplicemente perchè fanno “figo”. Questo il concetto lapidario, provocatorio e molto sarcasticamente “british” con cui Channel 4 Car ci introduce alla prova del nuovo e controverso SUV-coupè-crossover di Monaco di Baviera.

    La casa bavarese con questo nuovo modello ha spinto più in là il concetto di SUV sportivo che anima due progetti come la Porsche Cayenne o il Range Rover Sport. E lo ha fatto soprattutto in termini di estetica, “fondendo un X5 con una serie 3 coupè” e creando così un mezzo da “moglie-del-calciatore” (gli inglesi ci sono andati giù proprio pesante stavolta…).

    Al di là dell’ “estrema originalità” estetica, di sostanza ce n’è tanta. Due esempi: il 4.4 V8 biturbo e il Dynamic Performance Control, un differenziale posteriore a controllo elettronico (simile a quello che Honda monta da tempo sulla Legend SH-AWD, ndr) che ripartisce la coppia tra le ruote interna ed esterna in maniera intelligente, migliorando trazione e stabilità.

    Il prezzo tutto sommato, non è troppo più alto rispetto all’X5: i due SUV partono rispettivamente da 58.550 euro e da 54.200 euro nelle versioni base, ma se volete strafare il V8 è d’obbligo, ed in tal caso, l’esborso è ben più consistente. BMW prevede così di piazzare 1600 esemplari entro fine anno.

    Ecco nel dettaglio i risultati della prova.

    Affidabilità e qualità: 5/5. BMW è sempre tra i marchi migliori nelle indagini di customer satisfaction e negli indici di affidabilità. E a vedere questa X6, si deve concludere che il buon nome della Casa non è a rischio. Ottimi i sedili in pelle e la plancia, da cui non proviene nemmeno uno scricchiolìo. Non mancano però i difetti: troppo spenta e povera (in apparenza) la plancia stessa e ancora troppo “ostile” l’iDrive ed in particolare il sistema di navigazione. Peggio dei sistemi sviluppati dai due competitors tedeschi.

    Su strada: 4/5. Il 3.0 diesel biturbo da 286 CV è un motore potente e “pieno” e garantisce a questo bestione da 2110 kg uno 0-100 da 7 secondi. La massa elevata e la posizione di guida rialzata però, spengono del tutto gli aneliti di guida sportiva, nonostante le buone doti di tenuta e stabilità, un rollio tutto sommato contenuto ed uno sterzo giustamente preciso e calibrato.

    Discorso molto diverso per il 4.4 V8, un vero toro scatenato che spara l’X6 da 0 a 100 in 5,4 s ed ha anche un rombo entusiasmante. Basta un rettilineo lungo e sgombro per raggiungere l’intervento del limitatore. L’handling invece è lo stesso del diesel, con in più un certo sottosterzo in ingresso di curva, dovuto al peso del grosso propulsore che si trova sotto il cofano. Chi crede alla favola del “SUV agile come una sportiva”, si ricreda e guardi altrove. Ottimo il cambio, in particolare in modalità automatica, quando il suo lavoro è quasi inavvertibile, oltre che veloce.

    Sicurezza: 3/5. Ancora non c’è il test EuroNCAP, ma la piattaforma è la stessa dell’X5. Il voto solo discreto è dovuto quindi al risultato ottenuto da quest’ultimo: cinque stelle per gli occupanti adulti, ma solo una nella protezione pedoni, neo piuttosto grave ed evidentemente comune ai SUV di Monaco: la stessa cattiva valutazione è stata ottenuta recentemente dal più piccolo X3. Le dotazioni di sicurezza passiva comprendono sei airbag, i poggiatesta attivi contro il colpo di frusta e gli attacchi delle cinture Isofix per i bimbi.

    Consumi ed emissioni: 3/5. Non scandalosamente assetati i diesel. Soprattutto grazie all’Efficient Dynamics l’X6 fa meglio di una ML o di una Range Sport. La 35d inoltre, è obiettivamente più equilibrata della 30d. Consumi ed emissioni (220 contro 217 g/km) sono praticamente identici, a fronte di un divario di potenza di ben 51 CV e di una differenza di prezzo di circa 3000 euro. Molto meno sobri i due biturbo a sei e otto cilindri.

    Dotazioni e comfort: 3/5. Ottimo e ampiamente regolabile il posto guida, ma i passeggeri posteriori sono stati completamente dimenticati dai progettisti. I più alti sono costretti con le ginocchia contro i sedili anteriori e i capelli che sfiorano il cielo dell’abitacolo, e la scarsa visibilità per chi siede dietro contribuisce alla sensazione di claustrofobia: assolutamente non adatta a viaggi lunghi.

    Nemmeno il bagagliaio è “Ikea-proof”, ma quello che più indispettisce è la visibilità posteriore, definita “senza speranza” dai giornalisti inglesi, che raccomandano l’acquisto della telecamera per le manovre di parcheggio. Ci si può consolare con le dotazioni eccellenti, che comprendono cerchi da 19″, Dynamic Performance Control, sensori di parcheggio, sospensioni attive, sterzo parametrico, fari allo xeno adattativi, volante multifunzione in pelle con paddles di selezione delle marce. Ovviamente ricchissima anche la lista degli “sfizi”, o optional che dir si voglia: si va dal navigatore con le info sul traffico, alla TV, all’Head-Up Display.

    Valore residuo: 4/5. La BMW X5 conserva in Gran Bretagna una media del 54-59% del suo valore residuo dopo tre anni. Per la nuova X6 c’è da aspettarsi valori simili, per cui più che buoni.

     
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  2. Giulio GTI
     
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    a me non piace per niente :puking.gif: e trovo che sia decisamente inutile :martello2.gif:
     
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  3. Magicoo85
     
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    se devo dire, anche a me piace molto di piu la x5!!!!
     
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  4. Giulio GTI
     
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    CITAZIONE (Magicoo85 @ 13/4/2008, 14:12)
    se devo dire, anche a me piace molto di piu la x5!!!!

    quoto anche se quella vecchia aveva ancora più fascino :woot_jump.gif:
     
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3 replies since 11/4/2008, 08:36   79 views
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